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Il collegio dei docenti dopo aver osservato i bambini e i loro rimandi e trascorso il periodo di inserimento hanno ideato una progettualità annuale.

anno scolastico 2017/2018

 

Raccontami, dai … per filo e per segno!”

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Premessa

 

Nell’antichità gli imbianchini e i segantini, ovvero coloro che dipingevano i muri degli edifici e che segavano i tronchi degli alberi, erano usi batter la corda sui muri e sul legno, ovvero trattenevano su queste superfici un filo bagnato nella vernice colorata per poi lasciarlo andare di colpo, così da fargli disegnare una sorta di impronta indispensabile per avere il tracciato da segare o da imbiancare senza possibilità di errori.

La narrazione lascia un’impronta nel bambino, come un filo per gli imbianchini, nella mente e nei vari Saperi.

Nella nostra lingua italiana vi sono detti e modi che hanno come soggetto il filo con vari significati:

in una situazione delicata o pericolosa <<camminare sul filo del rasoio>>

nel creare molte difficoltà <<dare del filo da torcere>>

come essere in serio pericolo <<appesi a un filo>>

come un rivolo sottile di un liquido <<un filo d’acqua>>

nel corteggiare <<fare il filo>>

nel non essere capaci di cavarsela <<imbrogliare i fili>>

nel manovrare gli altri <<tirare i fili>>

nel allineare <<mettere in fila>>

nella quantità minima <<non c’è un filo di vento>> <<rimane un filo di speranza>> <<parlava con un filo di voce>> <<perdere e ritrovare il filo del ragionamento e del discorso>>.

 

Motivazione

 

Con questa premessa densa di significato sul termine filo, in questo anno scolastico come collegio dei docenti intendiamo proseguire la progettualità iniziata e sviluppata l’anno precedente, soffermandosi di più sulla narrazione. Il filo come metafora che porta a scoprire il valore del racconto. Se parleremo di narrazione parleremo anche di intelligenza narrativa.

Il racconto ha delle potenzialità formative importanti, in quanto conserva e trasmette un sapere di tipo pratico in grado di influire sull’azione umana e perciò rappresenta una modalità significativa di insegnamento-apprendimento. 

Lo sviluppo della competenza narrativa va incontro a questa esigenza; saper narrare non è una dote innata ma un’abilità che può essere coltivata.

Durante questo anno l’obiettivo principale cioè il saper narrare si svilupperà in modo trasversale in tutte le aree e nelle competenze previste dal ministero.

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Progettualità trasversale di religione cattolica

 

L’uomo e la terra

 

 

 

Spunti di riflessione dall’enciclica di Papa Francesco

Laudato sii

 

Motivazione

Sulla scia dell’anno precedente il collegio dei docenti intende proseguire con l’educazione ecologica, come difesa e custodia del creato, valorizzando il bene comune cioè la casa comune.

Prenderemo sempre spunto da alcuni frasi dell’enciclica di Papa Francesco Laudato sii.

“La famiglia educa alla custodia del creato” così scrivono i Vescovi, 8° Giornata per la custodia del creato (1 settembre 2013). Essi suggeriscono di percorrere tre piste:

la gratuità come fonte di stupore e di lode per tutti i doni di Dio, la reciprocità che costruisce relazioni positive con le persone e la natura, la riparazione del male per rimarginare “le ferite che il nostro egoismo dominatore ha inferto alla natura e alla convivenza fraterna”.

“Viviamo in un giardino, affidato alle nostre mani”: il ricordarlo ai propri figli, con la testimonianza e le piccole scelte quotidiane, è un compito urgente dei genitori di oggi.” Con la scuola.

<<Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data.

È importante leggere i testi biblici nel loro contesto, con una giusta interpretazione, e ricordare che essi ci invitano a «coltivare e custodire» il giardino del mondo (cfr Gen 2,15). Mentre «coltivare» significa arare o lavorare un terreno, «custodire» vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future. Laudato sii n.67 – Papa Francesco>>

 

Quindi coltivare significa arare o lavorare mentre custodire vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare.

Queste parole sono inerenti al contesto naturale ma si addicono anche al contesto umano e ancora di più prendono pienezza di significato se li accostiamo alla nostra vita di Fede. Del resto il Maestro <<si fece carne e venne abitare in mezzo a noi>>

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anno scolastico 2018/2019

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Progettualità annuale

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Impara ad imparare ... <<il filo del ragionamento>>

PREMESSA

L’associazione “Santi Lorenzo e Lucia”, ente gestore della scuola dell’infanzia “Caduti in guerra”, partendo dal tema già sviluppato in progetti realizzati in precedenza della Valorizzazione delle Diversità di ogni bambino intese non come limite ma risorsa per l’intero gruppo, intende, avviare un percorso di sperimentazione, gettando le basi per la specializzazione della scuola nell’accoglienza qualificata di bambini con “bisogni speciali” dando l’opportunità a tutti i bambini di vivere in una dimensione comunitaria in cui le diversità possano realmente diventare una risorsa per ognuno di loro, valorizzando le potenzialità di tutti.

Il metodo Paps si ispira alla teoria della modificabilità cognitiva strutturale e dell’esperienza di apprendimento mediato sviluppata da Reuven Feuestein, approfondite in modo autonomo ed originale dalle autrici d.sse Pavan Leoni.

La sperimentazione inoltre per come è strutturata e per i principi a cui si ispira, costituisce un valido ed efficace strumento per il potenziamento intellettuale e cognitivo di tutti i bambini, affetti o meno da forme di disabilità.

Si tratta di un metodo di potenziamento cognitivo semplice ma estremamente efficace che permette al bambino di sviluppare la propria capacità di apprendimento, grazie al ruolo della figura del mediatore.

Uno dei cardini del metodo sono le attività cognitive di base, rappresentano i primi comportamenti cognitivi che emergono durante lo sviluppo tipico e costituiscono i prerequisiti trasversali a qualsiasi tipo di apprendimento:

  1. Contatto oculare persistente

Descrive la capacità del bambino di orientare in modo intenzionale ed attivo il proprio sguardo verso quello del mediatore e di mantenere questa condizione per il tempo richiesto dall’interazione comunicativa.

  1. Focalizzazione attenzione persistente

Descrive la capacità del bambino di orientare in modo intenzionale ed attivo il proprio sguardo verso gli stimoli proposti dal mediatore e di mantenere questa condizione per il tempo richiesto ad un’adeguata raccolta delle informazioni rilevanti.

  1. Persistenza in una condizione di reciprocità

Descrive la capacità del bambino di svolgere un’attività, proposta dal mediatore, per il tempo necessario a completarla.

  1. Persistenza in una attività finalizzata eterodiretta

Consiste nella capacità del bambino di adeguare il proprio comportamento agli scopi dell’attività, accettando regole condivise e modulando il proprio atteggiamento in maniera sintonica con l’interlocutore.

  1. Autocontrollo psicomotorio

Deriva dalla combinazione di due competenze: la capacità, da parte del bambino, di modulare i propri movimenti ed il proprio bioritmo psichico secondo le necessità dell’attività, e la capacità di limitare le attività periferiche al compito e la manipolazione aspecifica degli oggetti presenti nel campo degli stimoli.

 

AREE DI INTERVENTO

  • Area cognitiva (intellettiva simile ad uno scaffale)

  • Area del linguaggio (comunicazione verbale e non verbale)

  • Area motoria (acquisizione di alcune prassie “fare” di base, motricità fine per le competenze alla scrittura)

  • Area emotivo – relazionale (percezione di sé in relazione agli altri, acquisizione di un codice emotivo affettivo)

 

OBIETTIVI del programma di arricchimento pre - strumentale

  • Sviluppare le Attività cognitive primarie

  • Concetti di base (colori, spaziali)

  • Sviluppare i prerequisiti all’acquisizione della letto - scrittura

 

“Regole e Strategie”
Nel lavoro didattico si cercherà di curare con particolare attenzione l’interiorizzazione delle diverse attività cognitive e scolastiche, in modo che i bambini imparino a riconoscerle.

A tal fine, si procederà come segue:
1. Ogni gioco avrà un suo un titolo, da nominare sempre prima del suo svolgimento.
2. Dopo il titolo, verrà fornita la consegna, che comunichi in modo semplice e chiaro lo scopo dell’attività, verificando e richiamando attivamente un contatto oculare persistente con i bambini.
3. Verranno richiamate insieme ai bambini le regole del gioco, coinvolgendoli attivamente nella loro verbalizzazione anticipatoria.
4. Durante il lavoro, si cercherà di limitare la conversazione periferica e di enfatizzare le parole-chiave, in modo che l’attività risulti più chiara possibile e sia più facile comprenderne scopo e procedure.
5. Al termine dell’attività, si aiuteranno i bambini a riflettere sugli effetti dell’applicazione o meno di regole e strategie sugli esiti del compito, mediando il senso di competenza.

 

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Progettualità Annuale di Religione Cattolica

 

La bellezza del dono è che esso stesso genera dono,

moltiplicandosi per effetto.

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PREMESSA

 

La festa del DONO, la festa della GRATUITA’, la festa del non aver nulla in cambio se non la felicità di chi l’ha ricevuto. La festa del DONO è la consapevolezza che tutto mi è stato dato in dono:

i sensi che mi permettono di vivere, conoscere, capire il mondo;

le persone che mi aiutano a stabilire relazioni, provare affetti, comprendere i sentimenti;

il contesto dove ognuno si muove e vive, con la possibilità di aprire orizzonti, uscire dagli schemi ordinari, affrontare l’avventura e stimoli nuovi.

Tutto è dono … <<la libertà è un dono, l’educazione è un dono, la scuola è dono …, il Vangelo è dono, …>> come abbiamo scritto nel nostro dono.

La settimana del Dono ci ha dato l’occasione di progettare per i nostri bambini un percorso cristiano sui cinque sensi prendendo spunto dalla Bibbia. Un percorso che è iniziato due anni fa con l’Enciclica Laudato Sii di Papa Francesco che ha portato a scoprire il tesoro naturale, di cui noi ne siamo custodi e non proprietari. Una scelta che ha arricchito anche l’aspetto organizzativo della scuola compiendo scelte ecologiche e di sostenibilità, con l’acquisto di detersivi rispettosi dell’ambiente e di prodotti di consumo biodegradabili o composti con materiale riciclato, di eliminare pennarelli, di adottare stoviglie lavabili, di progettare uno spazio natura con l’introduzione della pedagogia naturale.

L’aspetto religioso è intrinseco nella vita della nostra scuola fa parte della sua storia, nata dopo le guerre mondiali perché si formassero coscienze educate alla pace. Una scuola voluta dal parroco e dai fedeli, costruita nel segno del Dono: donata la terra, donati i proventi degli agricoltori per costruire la struttura, e nel tempo le “donazioni” permettono di mantenere fede all’impegno e al desiderio dei fondatori offrendo a chi le sa apprezzare molteplici opportunità.

Il “cristiano è” in tutte le sue scelte sociali e civili, il Dono richiama al Dono Supremo di Dio.

La storia del popolo di Dio, ma anche la nostra, è fortemente segnata dai cinque sensi, Egli si manifesta, si fa conoscere, fa fare esperienza di Lui. Con Gesù tutto prende forma, la sua missione è caratterizzata dalla vista, dall’udito, dal tatto, dal gusto e dall’olfatto, i riferimenti nei Vangeli sono tanti. La Liturgia stessa è sui cinque sensi, la Chiesa ne è maestra.

 

Prendendo spunto dal sussidio liturgico pastorale 2018 La domenica della Parola ipotizziamo una strada senso percettiva che è la base per uno sviluppo armonico cognitivo.

L’anno scolastico sarà caratterizzato da periodi e avranno come obiettivi:

  • Saper vedere l’opera di Dio in noi e attorno a noi

  • Saper gustare ogni giorno i doni di Dio

  • Saper ascoltare la Sua Parola

  • Saper toccare con il corpo le meraviglie naturali

  • Saper essere come il profumo di Gesù

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